3 Cose da sapere per aumentare l’autostima

Quale direzione seguire per stimarsi di più? Gli errori che si commettono quando si vuole imparare a stimarsi di più e le vere basi dell’autostima.
Dr. Matteo Lupi
Psicologo a Prato/Firenze/On-line

Spesso il mondo in cui viviamo ci comunica questo messaggio: “quando diventerai una versione migliore di te, quando raggiungerai certi traguardi e successi, allora verrai più stimato dagli altri e anche tu potrai piacerti e stimarti di più”.  

Un messaggio totalmente fuorviante, che ci impedisce di focalizzarci su quello che realmente dovremmo fare per stimarci davvero

Un messaggio che ci mette “fuori strada” ma che, purtroppo, rappresenta la comune convinzione di quello che dovrebbe essere fatto per stimarsi di più: migliorare, potenziare, in un modo o nell’altro, se stessi

A tal proposito mi vengono in mente quelle persone che offrono corsi per “imparare ad avere sempre voglia di fare”. Perché dovremmo imparare ad avere sempre voglia di fare? In un mondo che spinge ad essere sempre iper-competitivi ed iper-prestazionali, forse quello che dovremmo imparare davvero è questo: stare fermi e non fare nulla. Una cosa che inquieta ed agita molti di noi. E questo perché fermarsi e non fare nulla richiede molta autostima, che spesso ci manca. 

Autostima: migliorare noi stessi o la percezione di se stessi?

Se non ci si stima abbastanza, non è il miglioramento di sè che ci permetterà di stimarci di più, bensì il miglioramento della percezione di noi stessi. 

Infatti, la tua auto-stima non dipende tanto dal cambiamento, dal miglioramento o dal perfezionamento di certe parti di te che non ti piacciono abbastanza o che ti fanno sentire inadeguata o inadeguato.

 Ad esempio, mettiamo che non ti piaccia il tuo braccio. La tentazione che potresti avere è quella di staccarlo e sostituirlo con un altro più bello, come se fossi un omino lego. Ma anche se tu potessi cambiare il tuo braccio sono convinto che, prima o poi, ci sarà qualcos’altro che non ti piacerà di te, e poi qualcos’altro ancora e così via. Insomma, sono convinto che, ad un certo punto, ti ritroverai punto e accapo.

E questo perché non è il miglioramento di te che ti permetterà di stimarti davvero, ma il miglioramento della percezione che hai di te stess@. Se non ti stimi abbastanza, anche se riuscirai a cambiare te stesso o la tua vita in meglio (qualsiasi cosa significhi per te “in meglio”) prima o poi, molto probabilmente, ti ritroverai punto e accapo. Prima o poi, noterai che in realtà non sarai riuscito a stimarti di più, ma che avrai avuto solo l’illusione di poterti stimare di più attraverso gli obiettivi che ti sei prefissato e che hai perseguito e raggiunto. 

Come migliorare la percezione di se stessi e stimarsi di più?

Anzitutto, l’autostima dipende da quanto siamo in grado di accettare (anche e soprattutto nel paragone con agli altri) i nostri limiti, i nostri difetti, i nostri errori e i nostri fallimenti, reali o presunti che siano. Perché quando farai questo, comincerai a liberarti del fardello del senso di inadeguatezza e del tuo senso di incapacità personale ( i due sentimenti che più di altri caratterizzano la poca autostima).

E quando succederà, quando ti libererai il più possibile dal tuo senso di inadeguatezza o dal tuo senso di incapacità personale (che, in sostanza, si fondano sull’incapacità di accettare i tuoi limiti, errori, difetti e fallimenti), allora la tua attenzione si sposterà naturalmente sui tuoi punti di forza, i tuoi meriti, le tue qualità e le tue possibilità, perché non sarai più così preoccupato di quello che “non va in te”. In sostanza, ti stimerai di più

Infatti, un altro errore comune consiste nel credere che per stimarsi di più dovremmo saper riconoscere i nostri meriti e le nostre buone qualità; dovremmo vederle, riconoscerle e saperci dire quanto siamo “belli” e “bravi”. E questo, in un certo senso, è vero. Ma è ancora più vero che questo saremo in grado di farlo pienamente ed autenticamente solo quando avremo imparato ad accettare quello che non ci piace di noi: i nostri limiti, difetti, errori e fallimenti, reali o presunti che siano.

Infatti, l’accettazione di quello che non ci piace di noi è la base fondante di un’autentica e solida autostima. Un’accettazione che è importante migliorare il più possibile ed il prima possibile, altrimenti avremo sempre la tentazione di migliorarci per compensare la sensazione di “non essere mai abbastanza”; saremo sempre in una certa misura insoddisfatti e, con molta probabilità, investiremo il nostro tempo a cercare di diventare più piacenti agli occhi degli altri e ai nostri stessi occhi, rimanendo però nel dubbio di essere “sbagliati” o di “non essere mai abbastanza”. 

Perché non ci stimiamo abbastanza?

Come ormai ti sarà ben chiaro, la tua autostima dipende dalla misura in cui sei in grado di accettare quello che non ti piace di te, che ti preoccupa, angoscia e che magari ti rende particolarmente ansioso nel rapporto con gli altri (di cui temi il giudizio) o in rapporto agli obbiettivi che cerchi di perseguire (per cui temi di non avere abbastanza capacità o di cui temi il fallimento).

Se noi ci preoccupiamo dei nostri difetti, errori, limiti, fallimenti; se noi soffriamo, ci svalutiamo o ci sentiamo inadeguati per questi motivi, ci sono sempre delle ragioni personali per cui succede tutto questo, ragioni che hanno a che fare con la nostra storia personale (fatta di eventi e di relazioni che hanno condizionato la percezione che abbiamo di noi stessi) e che è importante comprendere il più possibile al fine di capire cosa poter fare per liberarsi nel migliore dei modi da questo atteggiamento di auto-svalutazione o di vittimismo.

Infatti, ognuno di noi è unico, ha la propria storia di vita e la propria esperienza di vita alle spalle, che ha condizionato e continua a condizionare la percezione di sè. Per questo motivo, non esiste un metodo unico e valido per tutti se si vuole imparare ad accettare quello che non ci piace di noi, ma è importante invece comprendere le nostre personali motivazioni che ci hanno spinto ad avere una bassa autostima. Questo è molto importante, perché è in questo modo che potremo capire come affrontare al meglio il problema e ottenere il migliore risultato possibile. 

Dr. Matteo Lupi
Psicologo a Prato/Firenze/On-line

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