Stress: che cos’è davvero? e cosa lo causa?

Si parla molto di stress, ma lo si conosce poco. Ti voglio parlare delle più comuni cause dello stress e di come l’autostima sia uno dei fattori chiave nella gestione e nella riduzione dello stress.
Dr. Matteo Lupi
Psicologo a Prato/Firenze/On-line

Che cos’è lo stress? 

Lo stress può essere definito come uno squilibrio tra le sollecitazioni (reali o percepite) ricevute dall’ambiente e le  competenze o capacità che sentiamo di possedere al fine di affrontare con efficacia questi stimoli esterni. In altri  termini, quando noi ci sentiamo poco (o per niente) efficaci, o quando sentiamo o temiamo di non essere abbastanza efficaci nell’affrontare tutta una serie di stimoli che provengono dall’ambiente in cui ci troviamo (giudizi, richieste, pretese, offese, aspettative, obiettivi di lavoro, modelli di vita o tenore di vita proposto…) o certi tipi di situazioni che non sentiamo di poter gestire da soli (affrontare un lungo viaggio, o qualsiasi altra situazione in cui sentiamo di aver bisogno di aiuto), questo comporta il rilascio degli ormoni dello stress all’interno del nostro corpo: principalmente il cortisolo (a meno che non si parli di situazioni di emergenza immediata in cui viene rilasciata principalmente adrenalina). 

Stress: aspetti positivi e negativi 

Ovviamente, entro certi limiti, lo stress permette una buona attivazione cognitiva, una buona attenzione e stato di vigilanza e un aumento delle nostre performance. Invece, oltre una certa soglia e dopo un tempo troppo prolungato, il rilascio di quantità importanti di cortisolo nel sangue crea un’esperienza di disagio, insieme ad un abbassamento della nostra lucidità mentale e dei nostri livelli di soddisfazione personale. In questi casi, è probabile adottare risposte più emotive, che possono anche (per via delle nostre predisposizioni personali) essere accompagnate da stati d’ansia, attacchi di panico o stati depressivi.

Stress e comportamenti compensatori

Inoltre, elevati livelli di stress possono rendere più suscettibili ad  attuare comportamenti compensatori, legati alla ricerca di un piacere che attenui l’esperienza di disagio e di sofferenza dovuta ad un elevato e/o continuativo stato stressante a cui è sottoposto il nostro corpo: per esempio, mangiare più del dovuto o cibi molto piacevoli (anche se pessimi da un punto di vista nutritivo); usare alcool e droghe; ricercare un appagamento acquistando cose ritenute belle, ma decisamente poco utili (e magari al di fuori della propria portata!). 

Predisposizione allo stress: livelli di autostima e di auto-efficacia

Non tutti abbiamo una stessa predisposizione allo stress. Infatti, alcuni di noi sono più suscettibili allo stress rispetto ad altri. 

Questo dipende molto dal livello di sicurezza in noi stessi: dal nostro livello di autostima e dal nostro livello di senso di auto-efficacia nell’affrontare gli ostacoli, le difficoltà e i problemi che la vita ci pone.

Infatti, come è risaputo, l’autostima è quel tipo di esperienza che ci permette di sentirci il più possibile a nostro agio con noi stessi nonostante i nostri difetti, errori, limiti, fallimenti e per quanto gli altri ci possano giudicare. Dunque, l’auto-stima è quel modo di percepire noi stessi che ci fa sentire meno minacciati dal mondo e da quello che potrebbe succederci, permettendoci di sentirci meno stressati di fronte all’idea di poter essere respinti e giudicati dagli altri, o di fronte all’eventualità di commettere degli errori o fallire in qualche nostro proposito. Invece, il senso di auto-efficacia consiste in quell’esperienza per cui sentiamo di poter affrontare e superare -più o meno agevolmente- i problemi e le difficoltà che la vita ci pone senza sentircene schiacciati o sconfitti.

Pertanto, quanto più i nostri livelli di auto-stima e di senso di auto-efficacia sono alti, tanto meno ci sentiremo stressati, anche se messi sotto pressione.

Come sappiamo, i nostri livelli di autostima e di auto-efficacia possono essere migliorati, soprattutto attraverso percorsi di sostegno e supporto psicologico o percorsi di psicoterapia

Fonti di stress esterne

Lo stress non dipende solo dalle nostre predisposizioni personali, ma anche da fonti di stress esterne.  

Questi fattori esterni possono riguardare molti di noi e possono influenzare i nostri livelli di stress in funzione di quanto siamo esposti a queste fonti e, ovviamente, in relazione ai nostri livelli di autostima e di senso di auto-efficacia. 

Le 3 fonti di stress più comuni

1- Fonte di stress relazionale

Questa fonte di stress può essere caratterizzata da:  aspettative elevate, richieste, pretese, offese, giudizi, svalutazioni, o da quella noncuranza proveniente da persone a noi vicine che  influenzano, con questi comportamenti, la nostra attivazione interna, il rilascio di cortisolo. Possono essere persone amiche, colleghi o responsabili al lavoro, clienti,  alcuni nostri famigliari; persone che rivestono una certa importanza per noi o con le quali passiamo molto del nostro tempo. 

Pertanto, quando noi ci troviamo in relazioni dove ci sentiamo sotto pressione o dove non sentiamo che gli altri soddisfino i nostri bisogni relazionali (bisogno di essere rispettati, ascoltati, riconosciuti, stimati), questo può generare in noi stress in funzione dei nostri livelli di auto-stima ma anche in funzione di quanto gli altri, effettivamente, ci stanno mettendo sotto pressione o stanno ignorando i nostri bisogni. 

2- Fonte di stress psico-sociale

Questa fonte di stress  si riferisce a tutti quei modelli e valori ambientali che non rispecchiano i nostri desideri personali o le nostre spontanee inclinazioni, ma a cui sentiamo di doverci adeguare per una nostra spontanea  propensione (che varia in funzione dei nostri livelli di auto-stima) a ricercare l’accettazione e la stima degli altri, o al fine di poter perseguire i nostri scopi: potremmo trovarci in un nuovo gruppo di lavoro o di amici, per esempio, e sentire che esistono modi di essere, valori, regole di comportamento, aspettative, a cui magari sentiamo di dover aderire per essere inclusi in quel gruppo, ma che in realtà non corrispondono a quello che siamo o vogliamo davvero essere. Un altro esempio banale, ma molto comprensibile, riguarda il confronto che noi potremmo fare con i modelli di bellezza proposti all’interno della nostra società e a cui non sentiamo di corrispondere. 

Questo tipo di fonte di stress può metterci sotto pressione, sempre nella misura in cui siamo più o meno predisposti a ricercare l’accettazione e la stima degli altri e quanto più, effettivamente, il contesto a cui apparteniamo ci richiede effettivamente di adeguarci per poter essere davvero inclusi e accettati come parte integrante del gruppo, del contesto sociale o dell’organizzazione di riferimento. 

3- Fonte di stress socio-economica

Più o meno legata al secondo punto, questa terza fonte di stress si riferisce al proprio status sociale all’interno di un certo tipo di contesto sociale o all’interno di un certo gruppo di appartenenza. Status sociale che il più delle volte è associato al denaro, a quello che possediamo e a come viene percepito il nostro tenore di vita da parte del contesto in cui viviamo. 

Percepire di avere uno status-sociale più basso rispetto agli altri, per molte persone potrebbe essere una vera e propria fonte di stress, soprattutto se ci si trova all’interno di un ambiente o di un gruppo dove il proprio status viene ritenuto importante. 

Tutti noi sappiamo bene che per vivere bene non serve molto, ma ad alcuni di noi questo non basta, perché si sente il desiderio di apparire e di sentirsi all’altezza del contesto a cui si appartiene; oppure non basta perché si vuole, come gli altri, poter accedere ad un tenore di vita che potrebbe davvero farci vivere meglio (perlomeno in apparenza).

A tal proposito, ci sono persone che arrivano anche ad indebitarsi, a chiedere finanziamenti di ogni genere pur di avere oggetti costosi (macchine, telefoni, vestiti, servizi) di cui magari non hanno realmente bisogno ma che…permetterebbero di apparire in modo diverso agli occhi degli altri! 

Queste fonti di stress, anche se in modi diversi, possono riguardarci tutti. Riuscire ad individuarle e comprendere come agiscono su di noi nella nostra quotidianità ci permette di comprendere alcuni aspetti fondamentali sulla natura dello stress, che spesso è legato alla relazione con gli altri e a come noi veniamo o sentiamo di essere percepiti dagli altri. 

Gestire lo stress: modificare l’ambiente intorno a noi o stimarci di più?

Gestire lo stress: modificare l’ambiente intorno a noi

Tutti noi siamo esposti alle fonti di stress descritte sopra (relazionale, psico-sociale e socio-economico), ma non tutti allo stesso modo. Infatti, alcuni di noi potrebbero essere esposti a queste fonti con più intensità e frequenza, e questo comporta inevitabilmente maggiori livelli di stress. In questi casi, è importante valutare se sia opportuno prendere le distanze da queste situazioni e contesti. Infatti, per quanto possiamo avere buone risorse personali nella gestione di queste fonti di stress esterne, può capitare di trovarsi in situazioni e contesti in cui dall’esterno riceviamo effettivamente pressioni psicologiche persistenti nel tempo, e magari anche molto intense; circostanze che, a prescindere dalle nostre capacità personali, incidono inevitabilmente sui nostri livelli di stress.

Dunque, in questi casi può essere opportuno valutare di allontanarsene e inserirsi invece in relazioni, contesti e situazioni effettivamente meno stressanti. 

Gestire lo stress: aumentare la nostra autostima 

In funzione dei nostri livelli di auto-stima, non tutti affrontiamo le fonti di stress allo stesso modo: c’è chi si sente più efficace nel farvi fronte e chi meno. 

Prendere coscienza delle nostre fonti di stress, cambiare le situazioni, i contesti in cui ci inseriamo per poi inserirci in ambienti effettivamente meno stressanti, delle volte potrebbe non essere la soluzione più adatta, o potrebbe non essere sufficiente. Infatti, il problema potrebbe riguardare principalmente il nostro livello di auto-stima e non le altre persone o il contesto in cui ci troviamo. 

In questi casi, si potrebbe dire che gran parte del nostro stress è auto-prodotto: questo vuol dire che la nostra reazione di stress è maggiore a quella richiesta dalla situazione o dal periodo che stiamo effettivamente affrontando.  

In altri termini, la paura di non sentirci all’altezza, di essere giudicati, rifiutati dall’ambiente intorno a noi, o la paura di non riuscire ad ottenere un risultato desiderato, sono fattori determinanti su cui lavorare. Pertanto, non è tanto l’ambiente circostante che dobbiamo modificare, ma i nostri livelli di auto-stima  che, se non sufficientemente alto, ci porta ad aumentare notevolmente i nostri livelli di stress di fronte a fonti di stress di bassa o moderata intensità. 

In questi casi, può essere molto utile un percorso di sostegno psicologico oppure una psicoterapia, che permettano di comprendere bene la situazione specifica ed aiutare la persona ad avere maggiore auto-stima e sicurezza in se stessa.

Dr. Matteo Lupi
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